Poesie, riflessioni, pensieri dall'inferno metropolitano. Un ragazzo, la strada, un ironico e spietato stile di scrittura che emerge dalla decadente danza di questo millennio.
E' la polvere
che cade dalle pareti.
E io in essa
precipiterò a mia volta.
Verrò giù urlando,
In un urlo primordiale,
Impercettibile, lineare.
Infinito.
Come il suono delle maree.
La voce del tempo per me è l'urlo dei neo-nati, e il silenzio dei vecchi.
RispondiEliminaBella visione
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